Passaparola: Fame miseria e povertà: questo il modello Calabria-Reggio di Giovanni Sergi ETHOS
Tre notizie apparentemente diverse tra loro, ma legate da un filo logico devastante, che da la reale portata del dramma socio-economico che la nostra Città e la nostra Regione stanno vivendo. L'ennesima indagine giudiziaria nei confronti di un esponente della giunta regionale, l'assestamento di bilancio della regione Calabria e i dati economici resi noti dalla cciaa di Reggio Calabria: cosa lega questi fatti apparentemente distanti tra loro? Il livello di compromissione tra il malaffare e la classe dirigente regionale è ormai assolutamente insostenibile. Non solo indagini ed arresti a tappeto comprovano quella che ormai è divenuta una prassi generalizzata, ma sono sopratutto i livelli terzomondistici dei servizi erogati a dimostrare l’inadeguatezza dei soliti noti. La diretta conseguenza dello spreco continuato e sistemico delle risorse pubbliche, ha determinato l’azzeramento non solo della fiducia dei Calabresi nei confronti delle Istituzioni, ma anche di quel poco di sostegno economico che la stessa avrebbe dovuto e potuto erogare alle fasce più deboli della popolazione. E qui va presa in considerazione la seconda notizia, cioè l'assestamento di bilancio che la Regione dovrà votare a breve e che nulla prevede per il sostegno al reddito di chi reddito non ne ha , o ne è talmente basso da rasentare o oltrepassare la soglia della povertà. Ci sembra una logica conseguenza delle ruberie continue perpetrate ai danni delle casse pubbliche. I soldi sono pochi, se quei pochi se li rubano non si capisce dove ne possano trovare altri per i socialmente disagiati. Con quali conseguenze sul versante delle imprese e delle sempre più anemiche disponibilità finanziarie delle famiglie, c'è lo spiega con dati statistici la cciaa di Reggio. A fronte dell'unico dato positivo riguardante l'aumento delle imprese per l'anno 2013, il quadro dipinto dalla relazione è umiliante. Reddito pro-capite in picchiata rispetto al dato nazionale (71,6%), riduzione del patrimonio delle famiglie nel biennio 2011/2012 pari a due miliardi di euro, calo dei consumi rispetto al 2011 e, per finire in bellezza, il dato più preoccupante: la percentuale delle famiglie in condizione di povertà è del 29,7%. Quindi 65.000 famiglie vivono (sig) sotto la soglia della povertà. Infine il tasso di disoccupazione giovanile tocca la percentuale del 62,5%. Morale della favola, mentre aspettiamo dal Governo Nazionale l'invio dei famosi ottocento uomini ed il completamento della pianta organica relativa alla magistratura, ci troviamo schiacciati, come cittadini, tra la povertà e il malaffare, entrambe generate ed alimentate anche dall’indifferenza ed dall’incapacità delle nostre (a questo punto inutili e dannose) rappresentanze politico-istituzionali, evidentemente impegnate a lavorare per la risoluzione dei propri problemi e non dei nostri.
Il Socio Fondatore ETHOS
Giovanni Sergi
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