Il bluff del governo sull'aumento degli 85 € agli statali


di Peppe Cotroneo - Le sigle unitarie Cisl, Uil e Cgil, esultano per lo straordinario risultato raggiunto dopo 7 anni di blocco dei contratti.

Ma davanti a quest'accordo bisogna proprio esultare? Andiamo a vedere nel dettaglio ciò che aspetta ai dipendenti pubblici nei prossimi mesi.

- PRIMO: equivoco da chiarire: il governo è obbligato a rinnovare il contratto dei 3,3 milioni di statali -bloccato dal 2009- da una sentenza della Corte Costituzionale di luglio 2015. Pensate che, la "perdita del potere d'acquisto-calcolato su tabelle Aran-è di quasi il 10% (10 mila euro di reddito in tutto per uno stipendio medio, 130 al mese) senza contare i minori contributi previdenziali. Per le sigle unitarie la cifra sarebbe anche maggiore 212€ al mese. Il risparmio dello Stato sai a quanto ammonta? 35 miliardi. L'accordo però prevede un aumento di "85€ medi lordi mensili", 55 € netti, che peraltro sarà pieno solo alla fine del trienno 2016-2018. Un tempo i sindacati chiedevano che questa fosse la cifra minima e non media, ma ha vinto come al solito la linea del governo. Per scendere nel pratico saranno 2€ netti in media al giorno ma dal 2019. Due mesi fa la Uil, Cisl e Cgil, chiedevano un aumento non inferiore a 150€ lordi mensili.

-SECONDO: vi è un grosso equivoco sulle risorse. L'accordo secondo il Ministro Madia, costa quasi 5 miliardi in tre anni. Compresi gli oneri servono 2,3-2,5 miliardi l'anno. Soldi che non ci sono. La "Legge di Bilancio" mette 1,5 miliardi per il 2017, che al netto degli 80€ per polizia e militari e gli spiccioli per le assunzioni si riducono a 850 milioni.

Poi ci sono i vecchissimi 300 milioni della vecchia "Legge di Stabilità". Il sindacato USi ha calcolato che saranno 10-15 € lordi mensili in più per il 2016 (meno di mezzo euro lordo al giorno), 18-25 per il 2017 60-75 centesimi lordi al giorno). Renzi e la sua banda praticamente devono trovare, 5 miliardi.

-TERZO: cari lavoratori statali, il testo, quindi la vera trattativa, prima che venga messa in atto, dovrà passare all'Aran (l'agenzia che rappresenta la P.A. come datore di lavoro), ma solo dopo il varo del nuovo testo unico del pubblico impiego.

Da qui si deduce come il signorotto Renzi anche questa volta ha fatto solo campagna elettorale.


#IoDicoNo

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