Stop agli investimenti nelle imprese della guerra: la Svizzera andrà al voto



L'associazione "Per una Svizzera senza esercito" (Gruppe für eine Schweiz ohne Armee, GSoA) ha depositata alla cancelleria federale svizzera 104.784 firme per richiedere un referendum popolare che possa porre termine agli investimenti istituzionali nelle imprese che producono materiale bellico.

L'iniziativa dell'associazione "Per una Svizzera senza esercito" (Gruppe für eine Schweiz ohne Armee, GSoA)porterà a un referendum popolare. I cittadini svizzeri saranno chiamati a votare per fare in modo che la Banca nazionale elvetica, le Casse pensioni e le Fondazioni rinuncino a investire denaro nelle imprese produttrici di materiale bellico. Ora la Cancelleria Federale, presso la quale sono state depositate oltre 104mila firme, dovrà fissare la data per il referendum.

Sono in ballo miliardi di investimenti istituzionali nel commercio della guerra. Youniss Mussa, co-segretario dell'associazione, commenta: «Ci sono iliardi di franchi svizzeri direttamente iestiti in armamenti nucleari. Il denaro delle Casse pensioni finanza la produzione di armi destinate ai conflitti in corso. È una situazione che deve cessare».

Maja Haus, co-presidente dei Giovani Verdi svizzeri, ha detto: «Abbiamo raccolto in soli quattrodici mesi le firme necessarie per questo referendum, si tratta di un segnale forte. La gente vuole la pace».

Sull'esempio di quanto già accaduto con il Fondo sovrano in Norvegia, tre città svizzere (Zurigo, Lucerna e Basilea) hanno già intimato lo stop ai soldi pubblici verso le aziende che producono materiale bellico.

Non mancano comunque le resistenze nei confronti di questa iniziativa. Diverse decine di personalità del mondo economico svizzero si sono schierate contro l'iniziativa dell'associazione svizzera perché vogliono evitare ripercussioni sull'industria elvetica del settore.

Non è la prima volta che l'associazione "Per una Svizzera senza esercito" lancia una iniziativa abolizionista; il gruppo, anni fa, aveva anche messo ai voti la scomparsa dell'esercito svizzero, raccogliendo le adesioni di un terzo dei votanti.


Scritto e pubblicato dal sito www.ilcambiamento.it;

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