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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Etna, cenere lavica da rifiuto a risorsa

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Le ceneri vulcaniche dell'Etna cadute abbondantemente soprattutto sui paesi pedemontani nelle ultime settimane potrebbero essere utilizzate per diverse applicazioni nei settori dell'ingegneria civile e ambientale, come malte, intonaci e pannelli isolanti. A supportare questa ipotesi sono i risultati del progetto Recupero e utilizzo delle ceneri vulcaniche etnee (Reucet), condotto da un team di studiosi dell'università di Catania e finanziato dal ministero dell'Ambiente. Come evidenziato dal prof. Paolo Roccaro, responsabile scientifico del progetto, "l'uso delle ceneri vulcaniche in sostituzione di materiali naturali consentirebbe di ridurre il consumo di risorse naturali e di evitare lo smaltimento della cenere come rifiuto, promuovendo la transizione verso un'economia circolare". Il progetto Reucet, per la prima volta ha affrontato il problema del recupero delle ceneri vulcaniche etnee in modo sistematico. Risultati interessanti sono stati trovati ne

Estati lunghe 6 mesi entro il 2100, colpa del clima che cambia

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Sei mesi di estate e meno di due mesi d'inverno: potrebbe essere questa la nuova normalità nell'emisfero settentrionale entro il 2100, qualora non venissero attuate politiche efficaci contro i cambiamenti climatici. Inevitabili le conseguenze sulla salute umana, così come sull'agricoltura e l'ambiente. Lo dimostra uno studio cinese guidato dal South China Sea Institute of Oceanology (SCSIO) e pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. I ricercatori, guidati dall'oceanografo Yuping Guan, hanno messo a confronto i dati climatici raccolti quotidianamente tra il 1952 e il 2011, in modo da verificare com'è cambiato il ritmo con cui si alternano le stagioni nell'emisfero Nord. Queste informazioni sono state poi inserite nei modelli che studiano i cambiamenti climatici per simulare possibili scenari futuri. Dai risultati dello studio emerge che nell'arco di 60 anni la durata dell'estate si è allungata da una media di 78 giorni a 95, mentre l'

Covid: sui vaccini per i disabili (e chi li assiste) tanti annunci e pochi fatti

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<<Vaccinazioni per i disabili ancora ferme o a rilento. Ancora peggio per i loro caregiver, familiari e operatori>>. Scontano i ritardi generali nelle vaccinazioni, tutti slittano e i disabili ancora di più, ma anche indicazioni incomprensibili, incongruenze, con patologie previste come prioritarie e altre, simili, fuori dagli elenchi. Questo a livello nazionale, mentre solo tre Regioni, Emilia Romagna, Lazio e Abruzzo, hanno messo in campo proprie iniziative, ma con metodologie diverse, a conferma di una grande confusione. E ancora una volta a rimetterci sono le famiglie dei disabili che per tutelarli li tengono a casa da mesi senza le preziose attività riabilitative e socializzanti. In particolare autistici e altri disabili mentali, completamente dimenticati tra i prioritari. Le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-Sars CoV2/Covid-19” del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio, inserisce nella “fase 2” le “persone estremamente vuln