Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Storia dell'emigrazione italiana

Immagine
Dal 1861 circa 30 milioni di italiani hanno cercato fortuna all'estero. Accolti dagli stessi pregiudizi che oggi spesso noi riserviamo agli immigrati che arrivano nel nostro Paese. Tra il 1861 e il 1985 dall'Italia sono partiti quasi 30 milioni di emigranti. Come se l'intera popolazione italiana di inizio Novecento se ne fosse andata in blocco. La maggioranza degli emigranti italiani, oltre 14 milioni, partì nei decenni successivi all'Unità di Italia, durante la cosiddetta "grande emigrazione" (1876-1915). GRANDE EMIGRAZIONE. Intere cittadine, come Padula in provincia di Salerno, videro la loro popolazione dimezzarsi nel decennio a cavallo tra '800 e '900. Di questi quasi un terzo aveva come destinazione dei sogni il Nord America, affamato di manodopera. A partire non erano solo braccianti. Gli strati più poveri della popolazione in realtà non avevano di che pagarsi il viaggio, per questo tra gli emigranti prevalevano i piccoli proprie

E se diventassimo tutti vegetariani? (Il consumo di carne e i suoi effetti sull'ambiente)

Immagine
<< Un alimento un tempo consumato in casi eccezionali è oggi protagonista quotidiano del carrello >>. Il consumo globale di carne è in aumento, e questa scelta alimentare incide profondamente sulle emissioni di gas serra e sulla nostra salute. Sono temi costantemente "sul piatto", ma ora una revisione globale degli studi sul tema pubblicata su Science fa i conti in tasca al fenomeno e mostra, numeri alla mano, di quale crescita esponenziale si parla. Il consumo di carne, si legge nel report , sta aumentando in relazione non solo alla crescita della popolazione, ma anche a quella del reddito medio individuale, una tendenza destinata a influire in modo importante sulle emissioni inquinanti e sulla perdita di biodiversità. Il consumo medio di carne a persona è quasi raddoppiato negli ultimi 50 anni: siamo passati da 23 kg circa all'anno nel 1961 a 43 kg nel 2014. Un tale incremento ha fatto sì che la produzione di proteine animali sia cresciuta

Acqua in bottiglia: un giro d'affari di 10 miliardi l'anno

Immagine
<< L'enorme giro d'affari dell'acqua in bottiglia (10 miliardi di euro l'anno) è un'anomalia che non può passare inosservata. I guadagni per le aziende imbottigliatrici sono altissimi, poiché continuano a pagare canoni di concessione irrisori: circa 1 millesimo di euro al litro, 250 volte meno del prezzo medio che i cittadini pagano per una bottiglia. Se si stabilisse di portare il canone ad almeno 2 centesimi al litro per le aziende, le Regioni potrebbero incrementare gli introiti di almeno 280 milioni di euro l’anno >>. L'acqua è un bene primario, vitale e da preservare, almeno in teoria. Nella realtà, l'acqua continua a essere gestita come se fosse proprietà privata a vantaggio di pochi, che si assicurano enormi guadagni a discapito di cittadini, dell’ambiente e delle stesse casse statali. Il settore dell’acqua in bottiglia in Italia non conosce crisi: un giro d’affari stimato intorno ai 10 miliardi euro all’anno, con un fatturat

Inquinamento da metano: le vere cifre

Immagine
Le previsioni sulle emissioni di metano in atmosfera da parte dell'industria dell'energia americana sono clamorosamente sbagliate: per difetto, purtroppo. Il metano è il peggiore tra i gas serra che dovremmo saper controllare: secondo uno studio da poco pubblicato su Science , il settore delle estrazioni ne disperde in atmosfera 13 milioni di tonnellate l'anno, il 60% in più di quelle stimate dall'Agenzia Usa per la Protezione dell'Ambiente. Secondo i ricercatori la maggior parte delle emissioni è causata da perdite negli impianti, macchinari mal funzionanti e altre condizioni operative anomale. METANO: MEGLIO SOTTO CONTROLLO. L'impatto sul clima di questi problemi tecnici sarebbe pari a quello provocato in un anno dalle emissioni di CO2 di tutti gli impianti a carbone del Paese. Lo studio è stato realizzato da ricercatori del NOAA di Boulder (Colorado), sulla base di oltre 400 rilevazioni effettuate in 6 diversi impianti di estrazione e produzione de

La povertà

Immagine
La povertà relativa è sostanzialmente la non possibilità di poter spendere quello che una persona spende mediamente secondo parametri standard del tutto aleatori. Quindi se la persona che rientra nella media acquista cose superflue o spreca i suoi soldi e io non lo faccio, io rientro automaticamente nella categoria dei poveri, relativi o assoluti che siano. Immaginiamo che io autoproduca una grossa parte del cibo e dell'energia che consumo e che lavori e guadagni quello che mi basta per sopperire al resto delle spese. Va da sé che avrò bisogno di pochi soldi per vivere, perché mi autoproduco già molto del necessario.  Ma secondo l’Istat se vivo con meno di 826 euro al nord e 560 euro al sud rientro addirittura nella categoria di povertà assoluta, anche se non lo sono affatto. Andrebbe dunque ridimensionato non solo il dato dei cosiddetti poveri, ma anche il concetto stesso di povertà utilizzato quando si confeziona questo tipo di statistiche. Ci sono sempre più persone

Ehi tu che indossi una maglietta rossa... (dedicato ai falsi moralisti)

Immagine
Ehi tu che indossi una maglietta rossa sei lo stesso lacchè di Napolitano, colui che convinse il governo a dare via libera ai bombardamenti in Libia, preludio di una delle crisi migratorie più gravi della storia? Sei tu, ti riconosco, sei stato il supporter di Hillary Clinton, ti ci sei fatto anche i selfie insieme, ma è lei che convinse Obama ad uccidere Gheddafi e non lo fece per le violazioni dei diritti umani, ma per fare un favore all'amico francese, quel Sarkozy che aveva ricevuto milioni di euro dallo stesso Gheddafi e che aveva paura che un giorno costui avrebbe parlato. Tu che indossi la maglietta rossa quando eri al governo del Paese non hai fatto nulla per contrastare l'ignobile business sulla pelle dei migranti. Non hai mai fatto controlli su quelle cooperative che si intascavano milioni lasciando alla povera gente soltanto briciole. E perchè non l'hai fatto? Perché erano bacini di voti! Tu con la maglietta rossa ti indigni, ti ergi a paladino

Passiamo troppo tempo allo Smartphone: parola di Tim Cook capo della Apple che li produce

Immagine
Timothy Donald Cook, oltre a dire che si sta troppo al cellulare, si è espresso in questo modo: "Noi vogliamo che le persone siano spinte dai loro telefoni a fare cose che non potrebbero fare altrimenti. Ma se passi tutto il tuo tempo sul telefono, vuol dire che lo stai sprecando".  Incredibile, lo ha detto proprio lui! Leggerà forse i nostri libri o il nostro giornale? E per contrastare questo fenomeno, la Apple ha sviluppato la funzione Screen Time che indica quanto tempo si passa sui loro dispositivi quindi il tempo trascorso su ogni singola applicazione, il numero delle notifiche ricevute e quante volte si prende in mano telefono e Ipad. Esattamente come la pubblicità sulle sigarette che avvertono di tutti i mali del mondo ma ugualmente la gente se ne frega e continua a fumare. L’affermazione di Cook è sensazionale perché, nonostante viva della vendita del suo prodotto, ne fa sostanzialmente una pubblicità negativa e ammette che qualcosa sta andando storto.

Cibo destinato a essere scartato, in Olanda lo si usa per nuovi prodotti

Immagine
In Olanda non soltanto si raccoglie il cibo non venduto, ma lo si usa per preparare nuovi prodotti da vendere. Questa iniziativa contro lo spreco ha preso il via a Weineigen, una cittadina a 100 km da Amsterdam.  La catena di supermercati Jumbo ha creato la prima linea di prodotti fatti con gli scarti alimentari: birra realizzata con pane raffermo, zuppa di verdure rovinate, sidro con mele ammaccate e sapone fatto con bucce d'arancia.  L'iniziativa fa parte del programma "United against food waste" del governo olandese, che vuole dimezzare entro il 2030 la quantità di cibo buttato. MEGLIO DEL BIOLOGICO. I risultati sono confortanti: nella prima settimana sono stati più di 700 i prodotti venduti, il doppio di quelli del reparto dedicato ai cibi biologici. Un segnale che indica che con i progetti concreti si può riuscire a ridurre i 220 milioni di tonnellate di cibo sprecati ogni anno.  "United against food waste" (che coinvolge gruppi pubb