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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Studenti e online, 27% senza dispositivi

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Che la didattica a distanza sia entrata a pieno titolo nelle giornate degli studenti di tutta Italia è un dato di fatto. I numeri migliorano di giorno in giorno, soprattutto sul fronte della qualità (a parte qualche differenza Nord-Sud). Ciò, però, non vuol dire che manchino i problemi. A sottolinearlo è il nuovo monitoraggio settimanale dell'Osservatorio "Scuola a distanza" di Skuola.net, che ha coinvolto 25 mila alunni di medie e superiori. Tra questi ultimi, oltre 2 su 3 fanno ormai lezione in modo estremamente interattivo, collegandosi in video-conferenza con i professori, grazie alle piattaforme più evolute (sette giorni fa erano il 60%). Anche le scuole medie, seppur un passo indietro, crescono costantemente: sono quasi 6 su 10 (una settimana fa erano meno della metà) i ragazzi che possono sfruttare i software di ultima generazione, anziché limitarsi all'uso del registro elettronico o alla mera assegnazione di compiti.  Ma la dotazione tecnologica delle

Coronavirus: medici lombardi contro la Regione: “è una Caporetto”

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“Non vorremmo che la confusione sui dati” dell’emergenza coronavirus “servisse a nascondere la responsabilità dei generali nella ‘Caporetto’ della sanità pubblica italiana”. Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia definisce “sempre più inattendibili” i numeri diffusi su Covid-19 ed esprime il timore che “traggano in inganno l’opinione pubblica”. Pedrini guarda alla situazione attuale in Lombardia e nelle aree della regione più colpite. Uno dei temi al centro del dibattito in questi giorni riguarda gli accessi ai pronto soccorso che sembra stiano vivendo un alleggerimento della pressione, e i malati che restano a casa. “Il ragionamento è un altro – osserva Pedrini – Prima si facevano i tamponi solo ai ricoverati, da qualche giorno si fanno ai ricoverati e agli operatori sanitari sintomatici, che sono quasi tutti ovviamente positivi anche se con pochi sintomi. Questo ha creato un dato di positivi non ricoverati sul terr

RIFLESSIONE DOMENICALE #31: "Nelle carceri si producono 10 mila mascherine al giorno"

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<<Ritorniamo alla vecchie abitudini delle riflessioni domenicali! In questo periodo storico complesso, dove un virus sta resettando il mondo, sembra che la solidarietà stia prendendo piede.  E' bello leggere e vedere certe testimonianze che fanno bene al cuore e ci fanno comprendere che ancora nel mondo vi sono persone, anche se agli occhi della società sono paragonati al diavolo, fanno questi gesti concreti di aiuto per la società>>. Buona domenica, buona riflessione e restate a casa! Peppe Cotroneo  Coronavirus, nelle carceri si producono 10 mila mascherine al giorno: “Non solo per uso interno, vanno anche a strutture sanitarie” Venticinque istituti penitenziari di tutta Italia per un totale di circa 10mila mascherine chirurgiche al giorno. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus, le carceri italiane hanno fatto notizia solo per le rivolte interne, ma negli ultimi giorni, in realtà, proprio in molti istituti sparsi su tutto il territorio nazional

Le parole e la preghiera di Papa Francesco in piazza San Pietro

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«Venuta la sera» ( Mc  4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. È facile ri

Coronavirus, trovata l'arma che ne blocca il 'motore'

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Trovata un'arma capace di bloccare il 'motore' del coronavirus SarsCoV2: si chiama '13b' ed è una molecola che lega e inibisce l'enzima chiamato proteasi, usato dal virus per replicarsi all'interno delle cellule infettate. Testata in provetta su cellule di polmone umano colpite da coronavirus, la molecola è subito entrata in azione. Sperimentata sui topi, ha dimostrato di non essere tossica e di poter essere somministrata per via inalatoria. I risultati sono pubblicati sulla rivista Science da un gruppo internazionale guidato dall'Università tedesca di Lubecca, che adesso lavora per trasformare la molecola 13b in un farmaco vero e proprio, anche se ci vorranno anni prima che diventi disponibile. Questo sforzo rappresenta comunque un importante prova di principio: ora diventa più facile progettare nuovi farmaci contro Covid-19, perché finalmente si conosce la struttura 3D della sua proteasi, considerata come il bersaglio principale. Per fotog

E la gente rimase a casa...

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<<Mia mamma 👩 💓mi ha inoltrato via sms questa splendida poesia di un'autrice irlandese dell'800, che sembra essere scritta per noi che stiamo vivendo questo periodo storico complesso>>.  di  Kathleen O'Meara (1869) E la gente rimase a casa e lesse libri e ascoltò e si riposò e fece esercizi, e fece arte e giocò, e imparò nuovi modi di essere e si fermò, e ascoltò più in profondità. Qualcuno meditava, qualcuno pregava, qualcuno ballava, qualcuno incontrò la propria ombra, e la gente cominciò a pensare in modo differente e la gente guarì. E nell’assenza di gente che viveva in modi ignoranti, pericolosi,  senza senso e senza cuore, anche la terra cominciò a guarire. E quando il pericolo finì e la gente si ritrovò, si addolorarono per i morti, e fecero nuove scelte e sognarono nuove visioni, e crearono nuovi

Papa: “Non sprechiamo questi giorni difficili, ritroviamo piccoli gesti concreti. Ringrazio chi si spende per gli altri”

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In un'intervista esclusiva a Repubblica il pontefice ha rivelato di "aver pregato perché Dio fermi l'epidemia". E ha anche citato un articolo del conduttore Fabio Fazio: "Mi ha colpito quando ha detto ‘è diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua’. “Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo”. Così Papa Francesco ha raccontato a Repubblica la sua preghiera contro la pandemia del coronavirus nella Basilica di Santa Maria Maggiore, davanti all’icona della Salus populi romani, e poi nella Chiesa di San Marcello al Corso, venerando il Crocifisso miracoloso che nel Cinquecento salvò Roma dalla peste. Anche per Bergoglio questo è un tempo abbastanza insolito, trascorso per lo più nella sua residenza di Casa Santa Marta, con messe quotidiane, udienze generali del mercoledì e Angelus domenicali solo in diret

Il video appello degli infermieri

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"Non c’è più tempo. Non abbiamo più posti letto dove ricoverare le persone - dice una voce fuori campo nel video appello degli infermieri -, siamo costretti a riutilizzare i dispositivi di protezione individuale, perché scarseggiano, e in molte realtà quelli disponibili non sono idonei. Siamo in pericolo costante, sappiamo di rischiare ogni giorno il contagio oltre a vivere la paura costante di portare il virus nelle nostre case. Non c’è più neanche il tempo per piangere, se non al termine dei lunghi turni massacranti. Vediamo una morte che non ha la dignità di essere celebrata. Persone lontane dai loro affetti. Siamo provati, siamo pochi, in ospedale e sul territorio. Andiamo nelle case delle persone come soldati al fronte, senza protezioni, in un territorio che non riesce ad accogliere le enormi richieste di cura. Siamo soli . Se non freniamo questa valanga pagheremo il più grande tributo: il fallimento dell’intero sistema e di ogni cosa per la quale ha senso vivere. Ab

A Milano le metropolitane sono piene anche con le restrizioni #Coronavirus

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A Milano la metropolitana è piena ( video ), nonostante le restrizioni del governo, causa covid-19. In pochi hanno la mascherina e nessuno rispetta il metro di distanza.  Non sarebbe il caso di chiudere anche i trasporti pubblici? Oppure aumentare i controlli, cercando di far rispettare le regole?  Le restrizioni devono essere complete se si vuole limitare il contagio. La salute e il bene comune valgono più di ogni altra cosa.  Svegliamoci popolo, svegliamoci!! P.S. Questo video mi è stato inoltrato da un collega!! Peppe Cotroneo 

Coronavirus, 55mila senzatetto non possono “stare in casa” e le strutture faticano: ‘Rischio per sé e per gli altri. Serve impegno istituzioni’

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In Italia oltre 55 mila persone non possono attuare una delle direttive principali imposte dall’emergenza sanitaria legata al Covid19: rimanere in casa. Sono i senza fissa dimora , una parte di cittadinanza fragile al centro anche di un appello lanciato dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Proprio lui, durante uno dei punti stampa quotidiani, dopo che l’Oms ha dichiarato il coronavirus “una pandemia”, si è rivolto alle amministrazioni locali per chiedere di organizzare delle strutture per l’assistenza dei senzatetto. “In questo momento di emergenza sanitaria possono mettere a rischio se stessi e gli altri. Si sentono ancora più isolati e abbandonati, aumentando il disagio fisico e psichico”, dice Michele Ferraris, responsabile comunicazione di fio.PSD, la federazione che riunisce oltre 130 associazioni che lavorano nel settore in tutta Italia, al Fattoquotidiano.it. E specifica: “Le persone senza dimora, non hanno una casa dove rimanere quindi non possono rispett

Coronavirus, scoperto primo farmaco per neutralizzarlo

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E' stato messo a punto il primo farmaco specializzato per aggredire il coronavirus Sars-CoV2. E' un anticorpo monoclonale, specializzato nel riconoscere la proteina che il virus utilizza per aggredire le cellule respiratorie umane. La ricerca è pubblicata sul sito BioRxiv dal gruppo dell'Università olandese di Utrecht guidato da Chunyan Wang. I ricercatori hanno detto alla Bbc che saranno necessari mesi prima che il farmaco sia disponibile perché dovrà essere sperimentato per avere le risposte su sicurezza ed efficacia. Legandosi alla proteina Spike, che si trova sulla superficie del coronavirus, l'anticorpo monoclonale le impedisce di agganciare le cellule e in questo modo rende impossibile al virus di penetrare al loro interno per replicarsi. Per questo motivo i ricercatori sono convinti che l'anticorpo ha delle potenzialità importanti "per il trattamento e la prevenzione della Covid 19". I ricercatori stavano già lavorando a un anticorp

Coronavirus: dieci ragioni per non andare in panico

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In questo momento di grave difficoltà sanitaria tutti siamo chiamati ad una grande responsabilità: rimanere a casa per evitare il contagio. Se lo faremo tutti a meno di comprovate necessità (ricordiamo che una persona per famiglia può andare a fare la spesa), insieme, riusciremo a debellare questo virus e possiamo farlo senza farci prendere dal panico. La scienza ci dà speranza: il World Economic Forum con un articolo di Ignacio López-Goñi, microbiologo dell’università di Navarra in Spagna, pubblicato sul suo sito l’8 marzo, fa un’analisi della situazione e chiarisce i motivi per i quali non è necessario farsi prendere dal panico. Al di là del fatto che classifichiamo o no il nuovo coronavirus come una pandemia, è una questione seria. In meno di due mesi, si è diffusa in molti continenti. Pandemia significa trasmissione prolungata e continua della malattia simultaneamente in più di tre aree geografiche differenti. Pandemia non si riferisce alla letalità di un virus, ma alla s

Gli anziani? La memoria di un popolo

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<<Gli anziani sono la memoria di un popolo, sono la saggezza. I giovani sono la forza, l'utopia. E questo ponte tra i giovani e gli anziani dobbiamo ritrovarlo, perchè entrambi, oggi, in questo mondo, vengono messi da parte. Rifiutiamo gli anziani, ma così buttiamo via la memoria di un popolo, le nostre radici>>. (Papa Francesco). P.S. In questo momento dove ci invitano a rimanere a casa per colpa del coronavirus, facciamolo per noi stessi, per i nostri genitori, per i nonni e per le persone più deboli. Non molliamo ce la faremo! Peppe Cotroneo  

I bambini ci dicono che: andrà tutto bene!

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<<Nel mio palazzo quest'oggi hanno appeso questo lenzuolo con su scritto: “ ANDRA' TUTTO BENE ” .  Lo hanno scritto due fratellini e grazie a questo gesto, ci fanno comprendere che vale sempre la pena lottare per un mondo migliore. I bambini, sono la nostra speranza, il nostro presente e il nostro futuro. Queste parole ci danno tanto coraggio>>.  Non molliamo: " andrà tutto bene" .  Peppe Cotroneo

Coronavirus, le storie dei disabili in isolamento: “Siamo i più a rischio, ma nessuno ci dà indicazioni”. “Spero nel sostegno a casa, se no rischio di essere bocciata”

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Da Milano a Padova le testimonianze di chi vive con grande apprensione l'emergenza coronavirus e chiede maggiore sostegno da parte delle istituzioni. "Chi si occuperà di noi?", chiede il 27enne Nicolas Sportelli. Mentre Daniele Biundo, costretto a tenere un ventilatore per la sua incolumità, denuncia l'assenza di comunicazioni ufficiali. La deputata Noja (Iv): "Serve un'azione uniforme". “Tutti si preoccupano degli anziani con malattie croniche, ma chi si occupa di noi disabili gravi?” . Nicolas Sportelli ha 27 anni e abita a Rozzano (Milano), nel cuore della Regione che da più di due settimane sta affrontando l’emergenza coronavirus. Nicolas ha una patologia grave che colpisce i muscoli e il sistema respiratorio: “Sono consapevole di essere un soggetto a forte rischio”, dice. “Non sapere quando tutto questo finirà mi provoca una forte ansia”. Tutta la popolazione, non solo lombarda, vive con forte apprensione l’evoluzione del contagio e si adeg