Stimato sig. Presidente, più o meno 40 anni or sono, ricevetti il dono di nascere in Italia, precisamente a Reggio Calabria. Un posto straordinario, che per le sue bellezze ed unicità naturali e storiche non può confinarsi nella limitata e campanilistica logica dell’appartenenza territoriale. Un posto che, indipendentemente dal giudizio di rispettabilissime ed accademiche commissioni, personalmente ritengo patrimonio dell’intera umanità. Ma non è per decantare le lodi di questa meravigliosa porzione di mondo che mi permetto di scriverLe queste poche righe, bensì per chiedere il Suo aiuto, nella qualità di Primo Cittadino della Nazione in cui vivo e di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Ritengo del tutto superfluo raccontarLe la storia degli ultimi anni della Città in cui sono nato, anche perché, tranne qualche rarissima parentesi, è praticamente uguale, da almeno 150 anni, a quella di moltissime altre città del Mezzogiorno d’Italia, da sempre stritolate...