Overshootday, Siberia in fiamme, Amazzonia devastata: siamo al suicidio dell’umanità?
Il 29 luglio è suonata la campana a
morto che ci dice che abbiamo esaurito le risorse e la capacità della terra di
rigenerarsi dal nostro saccheggio e dalla nostra immondizia, entrambe
mascherate con il termine Crescita.
Servirebbero quasi cinque Italie e una
terra e tre quarti per ripristinare risorse e assorbire il nostro inquinamento
globale. Se consumassimo tutti come gli Stati Uniti avremmo bisogno di cinque
pianeti. Ma non li abbiamo e quindi stiamo segando il ramo su cui siamo
seduti e ogni anno la campana a morto del giorno dell’esaurimento risorse
rintocca sempre prima. Oltre a non fare assolutamente nulla per cambiare la
situazione, si spinge ancora di più sull'acceleratore per assicurarsi che non
ci sia nessuna possibilità di sterzare per salvarsi dal baratro.
In Brasile il presidente Bolsonaro, eletto dai suoi
concittadini, è bene ricordarlo, ha dichiarato guerra all'ambiente e sta
devastando il resto dell’Amazzonia che rimane per produrre foraggio per
gli animali che alimentano il mercato della carne soprattutto europeo, cinese e
statunitense. In questa furia ovviamente le popolazioni indigene sono solo un
fastidioso intralcio da spazzare via. Il Gran Chaco, compresa fra
Argentina, Paraguay e Boliva, è la seconda più grande foresta tropicale
dell’America dopo l'Amazzonia. Viene distrutta a ritmi impressionanti per fare
posto ai mangimi per animali e per l’allevamento, che andranno a saziare
l’inarrestabile voglia di carne degli occidentali.
In Siberia (ma anche in Canada, Groenlandia e
Alaska), a causa dei cambiamenti climatici e le conseguenti temperature
altissime mai viste in quella regione, sono scoppiati incendi dalle
dimensioni immense e stanno generando una serie di problemi che definire
apocalittici è un eufemismo. E’ già bruciata un’area grande come il Belgio; la
cenere ricade sui ghiacci rendendoli più scuri, così non rifletteranno la luce
solare ma la assorbiranno, sciogliendosi più velocemente. Aumenteranno anche la
temperatura e il livello dei mari, innescando processi rapidi e irreversibili.
Da questi incendi sono state emesse oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 e le
fiamme non si fermano. E più le foreste vanno in fumo e meno possibilità ci
sarà in futuro di assorbire CO2.
La Russia di Putin, altro gemello di Bolsonaro, eletto dal
popolo, dice che non è economico andare a spegnere la fiamme perché sono
troppo distanti. Invece è sicuramente economico spendere montagne di
soldi in armamenti, in centrali nucleari e ogni possibile porcheria e spreco.
Per le follie criminali i soldi ci sono sempre invece salvare l’ambiente e con
sé la vita sulla terra, è anti economico.
Come se ciò non bastasse, il terreno ghiacciato detto anche
permafrost a quelle latitudini si sta sciogliendo sia per le temperature
elevate, sia per gli incendi. Nel permafrost ci sono tra i 1400 e i 1700
miliardi di tonnellate di carbonio equivalente che possono essere immessi
nell’atmosfera come CO2 o gas metano. In un anno le attività umane emettono
circa 10 miliardi di tonnellate di carbonio equivalente, immaginate cosa può
succedere se si continua a sciogliere il permafrost, altro che anti-economico
agire…
E la ciliegina sulla torta della nostra follia è che lo
scioglimento dei ghiacci potrebbe portare alla liberazione di potentissimi
virus preistorici portando epidemie.
Continuare a pensare alla nostra specie come intelligente
sembra essere uno scherzo, una assurdità.
Ci stiamo suicidando in perfetta e
naturale consapevolezza e nel frattempo i nostri politici si azzuffano per
problemi da nulla in una guerra di post dementi sui social che fa orrore di
fronte alla catastrofe a cui stiamo assistendo. Le notizie che riguardano il
nostro suicidio vengono messe in trafiletti o molto dopo le notizie di gossip.
I telegiornali aprono con la cronaca nera, per finire con servizi di moda e
gastronomia. Poi, dopo i telegiornali, nei talk show le zuffe dei politici
continuano. E c’è ancora chi crede che la televisione, i media, informino la
gente…
Non è da escludere che la natura vedendo questo squallido e
pietoso spettacolo abbia deciso di sacrificare un po’ di se stessa per
sbarazzarsi del cancro più feroce e violento che sia mai apparso sulla Terra,
quello umano. Riusciremo a ritrovare anche solo un minimo di quella
intelligenza di cui ci gloriamo tanto ma della quale, a giudicare dai
risultati, ancora non c’è traccia?
(Scritto e pubblicato sul sito: ilcambiamento.it)
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