Il reddito di cittadinanza


Il «reddito di cittadinanza» ipotizzato dal Movimento Cinque Stelle (così come previsto dal Disegno di legge 1148 presentato in parlamento dallo stesso M5s nel 2013) prevede aiuti economici a cittadini e famiglie italiane considerate sotto la soglia di povertà. Il reddito di cittadinanza spetterebbe a singoli (maggiori di 18 anni, e residenti in Italia) e famiglie, con differenti modalità in base a diversi parametri.


- Per i cittadini singoli

Ai circa quattro milioni di italiani che sono considerati «poveri assoluti», cioè senza alcun tipo di reddito, andrebbero 780 euro mensili (che è considerato secondo l’Istat il reddito minimo per vivere), ovvero 9.360 euro annui . A chi invece ha già un reddito, ma sotto i 780 euro, verrebbe data un’integrazione per l’importo necessario ad arrivare ai 780 euro. Quindi - ad esempio - chi ha uno stipendio di 400 euro al mese riceverebbe un’integrazione pari a 380 euro.

- Per le famiglie

Diversi i parametri per i nuclei familiari. Indipendentemente dal numero di componenti, la famiglia riceve una sola misura di «reddito di cittadinanza» per ciascuna. L’importo varia in base alla composizione del nucleo familiare. Alle famiglie di 2 componenti con un solo genitore 1.014 euro; alle famiglie di 2 componenti: 1.170 euro; 3 componenti (genitore solo): 1.248 euro; 3 componenti: 1.404 euro; 4 componenti (genitore solo): 1.482 euro; 4 componenti: 1.638 euro; 5 componenti (genitore solo): 1.716 euro; 5 componenti: 1.872 euro.

- In quale caso si perde

L’accesso al reddito di cittadinanza è vincolato a un progetto di formazione e di aiuto dei centri per l’impiego (che dovrebbero essere riformati) di una ricerca di lavoro, anche di pubblica utilità. Se il lavoro eventualmente trovato viene rifiutato per più di tre volte si perde il diritto al reddito di cittadinanza.

- Costo per lo Stato

Il costo per le casse dello Stato è stato stimato attorno ai 15 miliardi di euro annui

- Cosa si può ottenere adesso

Dal 1 gennaio 2018 è possibile richiedere il «REI», cioè il «reddito di inclusione» introdotto dall’ultimo governo di Centrosinistra. Qui tutte le informazioni .

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