Australia, un’Arca di Noè per salvare i pesci dei fiumi dalla siccità
Un’Arca di Noè vera e propria. Non per salvare le specie
animali dal diluvio, ma dalla siccità. Avviene in Australia dove la prospettiva
di una nuova estate torrida ha spinto il governo del New South Wales – lo stato
della capitale Camberra e di Sydney – a trasferire in rifugi sicuri i pesci
nativi dallo stressato bacino dei fiumi Murray e Darling, il sistema fluviale
più grande del paese che attraversa cinque stati nel sudest del continente, dal
Queensland fino al South Australia. L’anno scorso, infatti, con il prosciugarsi
dei bacini era calata drasticamente l’ossigenazione delle acque e centinaia di
pesci erano morti.
Il ministro dell’Agricoltura Adam Marshall ha lanciato un
pacchetto di salvataggio di 10 milioni di dollari (6,2 milioni di euro) per
mitigare gli effetti della crisi fluviale nell’estate imminente dopo che lo
scorso gennaio l’ondata di caldo di gennaio ha causato la moria di centinaia di
migliaia di pesci. Ora gli operatori hanno iniziato a ‘traslocare’ migliaia di
pesci in vista dell’intensificarsi della siccità. La missione di salvataggio
del maggior numero possibile dei maggiori pesci nativi, il merluzzo detto
Murray Cod e il pesce persico detto Golden Perch, è iniziata in 20 aree più
stressate del Darling.
Migliaia di pesci sono stati già recuperati da venti zone di
fiume che stanno per prosciugarsi e trasferiti in veicoli con controllo di
ossigeno e di temperatura, per essere ‘insediati’ in una sezione vicino alla
confluenza con il Murray, che secondo gli esperti offre un habitat di migliore
qualità.
Il trasferimento dei pesci aiuterà a mantenere i “legami genetici e culturali” delle specie e anche assicurare che siano in grado di tornare nell’area di origine quando i flussi torneranno nel bacino, ha detto il ministro Marshall. “Stiamo creando una moderna Arca di Noè per assicurare che, comunque si rivelerà questa estate, le nostre specie native siano protette. Non fare nulla non è un’opzione. Dopo quanto è avvenuto lo scorso anno, è imperativo agire subito“.
Il trasferimento dei pesci aiuterà a mantenere i “legami genetici e culturali” delle specie e anche assicurare che siano in grado di tornare nell’area di origine quando i flussi torneranno nel bacino, ha detto il ministro Marshall. “Stiamo creando una moderna Arca di Noè per assicurare che, comunque si rivelerà questa estate, le nostre specie native siano protette. Non fare nulla non è un’opzione. Dopo quanto è avvenuto lo scorso anno, è imperativo agire subito“.
(Scritto e pubblicato sul sito: ilfattoquotidiano.it)
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