Nessun popolo mi è nemico, nessuna guerra mi appartiene
Chi brama la guerra lo fa attraverso media compiacenti i quali sanno bene che vendono con il terrore. Lo abbiamo visto con la faccenda Covid e lo vediamo con i bollettini che vengono rilanciati continuamente per infondere in tutti la psicosi del nemico e della perenne insicurezza e quando ci si sente insicuri, ci si rivolge agli uomini forti, quelli pronti a mandare al fronte chiunque pur di soddisfare la loro voglia di sangue. Non credo a nessuno che mi dice che dobbiamo spendere miliardi e miliardi in armi sempre più letali e poi non abbiamo i soldi per le cose necessarie e importanti, per fare mangiare la gente, per dare alle persone acqua, un riparo, una vita e un lavoro dignitosi senza essere sfruttate o schiave. Quindi nessuna guerra mi appartiene e nessun popolo mi sarà mai nemico, siamo tutti la razza umana, tutti sulla stessa barca, ognuno con il diritto naturale di avere una vita in pace, sicurezza e prosperità. Con la tecnologia e i mezzi attuali, potremmo garantire domani mattina vera pace e vita dignitosa a chiunque in ogni parte del mondo ma l’avidità di pochi non lo permette. Se si può fare ma non lo si vuole, è evidente che nessuna guerra è giustificata, nessun nemico è reale se non coloro che alimentano odio, violenza, ingiustizie e terrore, spesso in giacca e cravatta con patrimoni stellari e liberi di agire indisturbati. La pace e il disarmo globale si possono percorrere ma con la pace non c’è guerra e terrore e senza guerra e terrore non si vendono armi e relativi profitti. Negli Stati Uniti il Pentagono e tutto quello che gli si riferisce, è la prima industria del paese, nel 2025 spenderanno il budget stratosferico di 895 miliardi di dollari; immaginate cosa si potrebbe fare di utile e sensato per il mondo intero con una cifra simile. Stessa cosa vale per tutti quei paesi che hanno fatto della “difesa” il perno centrale della loro politica, perché le guerre sono il modo migliore per far crescere il prodotto interno lordo e rispondere alle inevitabili crisi cicliche del sistema della crescita infinita in un mondo dalle risorse finite. Basti prendere ad esempio l’attuale crisi del settore automobilistico dove il problema non è certo che non ci piacciono i nuovi modelli che propongono o che non ci piace la macchina elettrica ma che non possiamo possedere dieci macchine a testa o cambiarne una ogni sei mesi per far contenti gli Agnelli di turno. Siamo strapieni di questa immondizia con le ruote e di tanto altro che non sappiamo più dove mettere ma il capitalismo deve comunque sempre guadagnare quindi eccole pronte, nuove e vecchie guerre. Con le guerre si distrugge, si uccide e si riparte daccapo con i ricchi del pianeta che si fregano le mani.
La tecnologia al servizio del profitto che ci doveva regalare mondi di sogno e liberare da tutte le catene e non lo ha mai fatto, realizza armi così letali che la prossima guerra mondiale sarà l’ultima, ci sarà ben poco da ricostruire e il capitalismo, esattamente come un cancro, alla fine ucciderà anche se stesso. Ma ai pazzi al potere tutto ciò non interessa, se mai li hanno avuti, hanno lasciato da tempo cervello, anima e cuore, in qualche cassonetto dell’indifferenziata.
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