Chi ha inventato l'ora legale e perché?
Il Parlamento Europeo ha votato a favore dell'abolizione del
cambio tra ora solare e ora legale, stabilendo che dal 2021 ogni Paese potrà
attenersi all'una o all'altra, a scelta (per
approfondire). Se la proposta partita da una consultazione a cui hanno
risposto 4,6 milioni di cittadini, e promossa da alcuni Paesi nordeuropei e
dell'area orientale del continente, dovesse essere confermata, potrebbero
essere aboliti i cambi dell'ora intermedi, da molti accusati di avere
ripercussioni sull'umore e sulla salute.
Ma chi è stato il primo a pensare a questo provvedimento?
Quando è entrato in vigore e soprattutto, perché?
MI ILLUMINO DI MENO. La proposta fu avanzata per
la prima volta a Parigi da Benjamin Franklin, uno dei "padri
fondatori" americani. Il politico Benjamin Franklin (1706-1790) per tutta
la vita fu appassionato di scienza (è sua l'invenzione del parafulmine)
e nel suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della
luce, pubblicato nel Journal de Paris (1784) avanzò una
proposta decisamente originale.
Ai tempi gli orologi non erano diffusi come oggi e non
c'erano nemmeno le ferrovie (la prima linea ferroviaria è del 1825). L'esigenza
di sincronizzare i minuti non era insomma determinante come lo sarebbe stata
nell'Ottocento, eppure iniziava a farsi sentire.
GIÙ DALLE BRANDE! Le fabbriche che si stavano
diffondendo sempre di più (la prima rivoluzione industriale in Inghilterra
inizia intorno al 1770) imponevano infatti ritmi diversi rispetto a quelli
della società agricola. E il risultato era che al mattino, quando si poteva già
sfruttare la luce del sole, le persone dormivano. Mentre alla sera, ci si
trovava usare candele e lampade ad olio per illuminare la notte, prima di
andare a dormire.
Benjamin propose quindi di indurre (o meglio diremmo,
obbligare!) la popolazione ad alzarsi prima al mattino, sfruttando la luce del
sole. Come? Tassando le persiane per esempio, razionando le candele, proibendo
la circolazione notturna e installando per le vie delle città sveglie rumorose che
sparavano colpi di cannone.
RISPARMIO ENERGETICO. Il suggerimento di
Benjamin Franklin cadde nel vuoto. Fu riconsiderato però a inizio Novecento
(1907) da un inglese, William Willett, che propose di attuarlo alla Camera dei
Comuni britannica. E siccome in tempo di guerra il risparmio energetico era
importante, nel 1916 venne attuato. Non solo nel Regno Unito, ma anche in
Italia e in altri paesi di Europa.
IN ITALIA? Nel nostro Paese però dal 1916 in poi
l'ora legale fu ripristinata e soppressa più volte. Durante la creazione
della Repubblica
Sociale (1943-45) ci fu addirittura una sfasatura dell'applicazione
dell'ora legale fra il Nord e il Sud del Paese (per alcuni mesi nel 1944 fu in
vigore solo nella Repubblica di Salò), finché a partire dal 1966 entrò in
vigore con continuità e dal 1996 fu adottata con un calendario comune in tutta
Europa.
FUNZIONA? Non tutti oggi concordano sull'utilità
dell'ora legale. Sorpattutto perché i bisogni del mondo industrializzato
dai tempi di Benjamin Franklin sono cambiati. E ciò che risparmiamo sulla
bolletta con un minore utilizzo dell'illuminazione (sempre più efficiente) è
vanificato dalla moltitudine di apparecchi elettrici ed elettronici che
divorano energia indipendentemente dalle ore di luce, o che anzi tendono a
rimanere accesi per più tempo (condizionatori
d’aria in primis).
Anche per questo c'è chi propone di abolire l'ora legale: la
questione però in Italia, come in altri Paesi, è diventata oggi di competenza
dell'Unione europea.
(Scritto e pubblicato sul sito: focus.it)
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