L'appello di Cristian, disabile pronto a pagare per avere amici, conquista il web
"Cerco amici. Sono disposto a pagare 7 euro all’ora...». Un appello semplice. Diretto. Un post su Facebook che anche
grazie alla magia del Natale diventa virale, toccando e scaldando i cuori
dell’Italia intera. Cristian Viscione, 20 anni da compiere a marzo, vive a
Reggio Emilia e con le parole ci sa proprio fare. Parla scrivendo. L’unico modo
che ha per comunicare è attraverso una tastiera virtuale di un computer che
utilizza muovendo in modo incredibilmente veloce una sorta di joystick. E’
affetto da quando ha 8 mesi dalla Sma, l’artrofia muscolare spinale, una
malattia che spegne progressivamente i motoneuroni e che lo ha costretto a
essere bloccato completamente su un letto. Ma il suo cervello corre, senza
limiti, la sua mente ha sia la testa sia le gambe.
Cristian è dotato di un’intelligenza sopraffina (provate
a sfidarlo a scacchi online e ve ne accorgerete...) e così partorisce questo
post anche un po’ provocatorio. «Se penso che chi verrà lo faccia solo per
soldi? Per fortuna tanti si sono offerti gratuitamente, vuol dire che esiste ancora
qualcuno di sano in questo mondo...». Poche risposte, limitate alla sua cerchia
di amici virtuali. Ma dopo l’interessamento del nostro giornale, la storia fa
il giro del Paese. E scatta così una gara di solidarietà incredibile. Oltre
duemila richieste di amicizia sui social arrivate tra i giorni della Vigilia e
Santo Stefano, più di tremila messaggi di giovani e adulti che si sono offerti
di conoscerlo e di andarlo a trovare, ai quali Cristian in modo certosino
e instancabile, ha risposto ringraziando tutti.
Chi si immagina una situazione di degrado oppure chi si
sente quasi in dovere di regalare compassione o pietà per Cristian si sbaglia
di grosso. Abita in una bella casa, circondato dall’amore di una
bellissima famiglia che fa tanti sacrifici per garantire spazi e strumenti
adeguati. Ciò che chiede è solo normalità. «Voglio vivere la vita, come ogni
mio coetaneo. Tutto qui. Vorrei trovare un lavoro, mi sono diplomato in grafica
e design con 95/100. Sono bravo a utilizzare il computer e sono pronto sia a
lavorare da casa sia ad andare in sede se le strutture me lo permettono. Con le
barriere architettoniche in Italia abbiamo ancora qualche problema... E
poi vorrei conoscere persone che hanno i miei stessi interessi e andare
con loro a vedere un concerto o una partita di calcio allo stadio della mia
Juventus magari».
Cristian respira vita nonostante sia attaccato a una
macchina che gli consente di avere ossigeno. E parte di quest’aria buona
gliel’ha fatta assaporare Irene, una 24enne che gli ha fatto infermiera per un
po’ di tempo durante il tirocinio e che ora però ha trovato un lavoro
indeterminato in un’altra struttura. Nonostante questo, mette a disposizione
tuttora il suo giorno libero per passarlo con lui. Lo porta a fare colazione,
l’aperitivo e persino al cinema. Un po’ come il film francese «Quasi Amici».
Anzi, ancora più commovente. Perché anziché una sedia a rotelle, Cristian può
essere trasportato solo sul suo lettone. Ma dopo un po’ che lo si conosce, è
come se il letto sparisse. Non ci si fa più neppure caso. Perché lui nonostante
tutto, corre con la mente come fossero gambe. Ovunque. Parla scrivendo. E vive.
Senza mai accontentarsi e desideroso di conoscere nuovi amici, disposto pure a
pagarli. Ma conoscere Cristian non ha davvero prezzo.
Scritto e pubblicato sul sito: Il resto del Carlino
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