Ican: «Usa e Russia fuori dal trattato antimissili, è allarme seconda guerra fredda»
Il primo passo è stato
di Trump, che ha annunciato il ritiro degli Usa dal trattato antimissili INF,
accordo del 1987; poi anche la Russia di Putin ha dichiarato la propria uscita
dal patto. E in Europa è allarme rosso. I promotori della campagna di disarmo
Ican: «A un passo dalla seconda guerra fredda».
Scritto e pubblicato sul sito: ilcambiamento.it
«La sospensione (con conseguente ritiro) degli Stati Uniti
dal Trattato INF è una mossa irresponsabile che apre la strada a una nuova
corsa agli armamenti nucleari e sottolinea l'importanza di vere soluzioni
multilaterali e vincolanti come il Trattato delle Nazioni Unite sulla
proibizione delle armi nucleari TPNW»: lo dichiara la Rete Italiana per il
Disarmo che sostiene la protesta e la denuncia della campagna Ican. «Con la
Russia e gli Stati Uniti che mettono a rischio il mondo intero, è urgente che
tutti gli Stati responsabili si alzino e aderiscano a questa norma
internazionale di divieto nucleare».
Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN (premio Nobel
2017) afferma: "Trump ha sparato il colpo che farà partire la Seconda Guerra Fredda. Solo che questa volta
il conflitto potrebbe essere più grande, più pericoloso e il mondo potrebbe non
essere così fortunato nel risultato. I leader europei e tutti gli alleati della
NATO devono chiarire che il ritiro dal Trattato INF è una chiara minaccia per
la sicurezza europea. I governi europei devono lavorare per rimuovere tutte le
armi nucleari oggi presenti sul proprio territorio aderendo al Trattato di
proibizione delle armi nucleari".
L'importanza del
trattato INF
Il Trattato INF è stato il primo accordo tra Russia e Stati
Uniti dedicato all'eliminazione di intere categorie di armi nucleari. Per oltre
30 anni entrambe le parti hanno concordato l'eliminazione di tutti i missili
balistici e da crociera lanciati da terra, sia nucleari che convenzionali, con
gittata compresa tra 500 e 5.500 chilometri. In conseguenza di tale accordo gli
Stati Uniti hanno distrutto 846 missili e 32 siti di lancio e l'URSS ha
distrutto 1.846 missili e 117 siti.
Sospensione e
prossimi passi
Come da annuncio, «gli Stati Uniti stanno sospendendo la
propria conformità al Trattato e consegnando notifica di ritiro sulla base del
fatto che il missile russo Novator 9M729 si trova a loro parere all'interno del
raggio di missili proibito (oltre 500 km) - spiega la Rete Disarmo - Ciò
significa che il Trattato INF terminerà il 2 agosto a meno che gli Stati Uniti
non revochino questo avviso. La Russia sarebbe ufficialmente ancora vincolata
dal trattato fino al 2 agosto, ma ha avvertito che se gli Stati Uniti
iniziassero a sviluppare missili a raggio INF inizierebbero a farlo anche
loro».
«Se Russia e Stati Uniti fossero onesti nel loro impegno per
il disarmo nucleare (più volte dichiarato) entrambe le parti dovrebbero fare
tutto il possibile per salvare il Trattato nei prossimi sei mesi - prosegue
ancora la Rete - Ma nelle ultime settimane, mesi e persino anni, sia la Russia
che gli Stati Uniti hanno segnalato un evidente interesse per una nuova corsa
agli armamenti nucleari. La scorsa settimana, Trump ha annunciato la
costruzione di nuove categorie di missili nucleari e il Governo russo ha detto
che farà lo stesso. Entrambi i Paesi stanno spendendo centinaia di milioni per
modernizzare i loro arsenali».
Europa a rischio
Mentre il Trattato INF vincolava solo due Paesi, la sua fine
mette in pericolo il mondo intero. Gli unici che applaudono la decisione di
distruggere questo Trattato sono i produttori di armi nucleari, che accolgono
con entusiasmo e pensando ai loro guadagni il calcio d'inizio della Seconda
Guerra Fredda.
«Annunciando il ritiro, il Segretario di Stato USA Pompeo ha
dichiarato che le violazioni della Russia mettono a rischio milioni di europei
e americani e sottolineato l'unità tra gli alleati NATO a sostegno della
decisione statunitense - prosegue la Rete - Eppure l'Unione Europea ha
effettivamente chiesto sia agli Stati Uniti che alla Russia di fare tutto il
possibile per salvare il Trattato INF. I governi europei sanno che una nuova
corsa agli armamenti nucleari pone un inaccettabile rischio per la sicurezza
per l'Europa, che è ancora una volta messa letteralmente al centro del
potenziale conflitto».
«Nel 1987 l'INF ha eliminato la categoria di armi nucleari
che ha messo più a rischio i paesi europei, a causa delle distanze che i
missili potevano percorrere, salvando l'Europa da una delle escalation più
pericolose della Guerra Fredda - spiegano ancora dalla Rete Disarmo - Il crollo
del Trattato INF apre le porte agli Stati Uniti al nuovo dispiegamento di
questi missili a raggio intermedio in Europa, insieme alle altre armi nucleari
che già posizionate in Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia. Il
generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore dell'esercito russo, ha
indicato che i siti missilistici statunitensi in territorio alleato potrebbero
diventare "gli obiettivi dei successivi scambi militari". In breve,
ritirarsi dall'INF farà percorrere alla storia passi indietro con una decisione
insensata che mettere in pericolo tutti i popoli europei».
Il trattato sul divieto nucleare come alternativa alla nuova
corsa agli armamenti nucleari
Mentre gli Stati dotati di armi nucleari sembrano destinati
ad aumentare e modernizzare i loro arsenali, c'è una crescente resistenza
globale alle armi nucleari. Già 70 Stati hanno firmato il Trattato delle
Nazioni Unite sul divieto delle armi nucleari TPNW e 21 lo hanno ratificato.
In tutto il mondo il sostegno al Trattato sta aumentando e
stimolando l'azione a livello nazionale e locale: oltre 1200 membri attivi del
parlamento di tutti i continenti hanno già promesso il loro sostegno al
trattato, e numerose città (principali obiettivi di un eventuale conflitto
nucleare) in tutto il mond hanno fatto sentire la propria voce per il disarmo
nucleare. Una mobilitazione che ha toccato anche l'Italia, con oltre 150 Comuni
ed Enti Locali che hanno dichiarato il proprio NO alla guerra nucleare e il
proprio sostegno al Trattato TPNW nell'ambito della mobilitazione "Italia,
ripensaci" promossa da Rete Disarmo e Senzatomica (membri italiani di ICAN).
«Quando arriverà a 50 Stati, il Trattato TPNW entrerà in
vigore bandendo le armi nucleari secondo una norma internazionale, come già
successo per le armi chimiche e le mine antiuomo. Per la sicurezza del mondo e
per mantenere la nostra umanità i leader veramente responsabili devono
contrastare la distruzione del Trattato INF con un chiaro segnale che dica come
le armi nucleari siano inumane ed inaccettabili - aggiunge la Rete - Lo possono
fare aderendo al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari votato nel 2017
all'ONU; è il coraggio che chiediamo al Governo italiano (finora allineato ai
dettami della NATO, pur non essendoci nell'allleanza obblighi in tal senso) che
potrebbe svolgere ruolo protagonista prezioso nel mettere gli ordigni nucleari
fuori dalla storia. Una richiesta che proviene dalla maggioranza degli italiani
e delle italiani, e che Governo e Parlamento dovrebbero ascoltare».
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