I pesticidi continuano a uccidere le api. È ora di agire veramente
L'appello delle deputate del Gruppo Misto in Parlamento
Sara Cunial e Silvia Benedetti: «Basta demandare all'Unione Europea, la
competenza è nazionale. Dunque, si prendano misure drastiche».
«Abbiamo portato all’attenzione del ministro Centinaio
l’annosa questione della moria di api che sta avvenendo in diverse
parti d’Italia in seguito a un uso massiccio e scriteriato di pesticidi estremamente
dannosi al loro habitat e alla loro vita, come per esempio il caso del Mesurol
in Friuli per cui è stata aperta un'indagine o ancora i neonicotinoidi già
banditi in diversi stati membri ma purtroppo ancora utilizzati in Italia». Ad
affermarlo sono le deputate del gruppo Misto Sara Cunial e Silvia
Benedetti, che tornano sulla questione di cui, dopo un grande allarme
qualche tempo fa, ora si tende a parlare sempre meno.
«Sebbene vi sia consapevolezza della strategicità del
settore e dei gravi danni causati da alcune molecole agli ecosistemi e agli
insetti impollinatori, ancora una volta si demanda a importanti decisioni
all’Unione Europea, quando la competenza su queste disposizione è nazionale,
come indicato nella normativa comunitaria e come altre nazioni, più
lungimiranti e attente alla vita e alla salute ci insegnano».
«È bene ricordare che nelle campagne italiane ci sono
milioni di alveari curati da oltre 45.000 apicoltori – continuano le deputate –
miliardi di euro derivano dalla sola attività di impollinazione alle
coltivazioni a cui si aggiunge il profitto di 22.000 tonnellate annue di
produzione di miele. Un trend in continua crescita che dà lavoro a sempre più persone,
soprattutto giovani e soprattutto al sud, e che fa dell’Italia un’avanguardia
delle pratiche e tecnologie in questo frangente nonché uno dei principali
produttori di miele d’eccellenza.
Ma soprattutto è bene sottolineare che senza
api perderemmo gran parte della nostra biodiversità, l'accesso a ingenti
tipologie di cibo, la vita stessa è a rischio senza il loro lavoro -
proseguono - Avremmo bisogno di azioni concrete e urgenti per favorire
politiche agricole sostenibili e idonee a proteggere questo cruciale settore,
purtroppo troppo spesso messo in crisi da pratiche scriteriate e anacronistiche
– spiegano le deputate – Ci chiediamo dove siano i paladini
dell’occupazione, dell’innovazione, del Made in Italy e dei nostri prodotti di
qualità. Ma soprattutto ci chiediamo dove siano tutti coloro che dovrebbero
mettere la tutela delle persone e dell’ambiente al primo posto e fare del
principio di precauzione il faro della loro azione politica. Confidiamo che in
Italia quanto in Europa si mantenga ciò che è stato promesso e di ciò che
moltissimi apicoltori, agricoltori e cittadini chiedono».
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