Finalmente è stato introdotto il metodo della meritocrazia in sanità
Una sanità che funziona è prima di tutto una sanità che
tiene fuori interessi di potere ed i raccomandati. Vogliamo che chi entra in un
ospedale sia certo che chi gestisce la struttura e i servizi lo fa perché
competente e meritevole di ricoprire quel ruolo, non perché amico del politico
di turno. Questo per un semplice motivo: perché se una persona ha le
mani libere per agire e non deve ricambiare i favori di qualcuno, allora
sarà veramente interessato al bene dei cittadini. Alla Camera, abbiamo compiuto
un altro grande passo per togliere finalmente le mani dei partiti dalla sanità
nelle Regioni commissariate, cioè quelle in cui i cittadini, più che nelle
altre, subiscono disservizi e malagestione.
Grazie al decreto Calabria (approvato con il
voto contrario di PD, Forza Italia, Leu e Fratelli d’Italia), i vertici
di Asl e ospedali di Lazio, Molise, Campania e Calabria potranno essere
nominati esclusivamente sulla base di una graduatoria di merito e per le loro
competenze. Quindi basta nomine politicizzate! La nostra ricetta per
risollevare la sanità pubblica dalla decadenza a cui siamo stati abituati
prevede due ingredienti essenziali: meritocrazia e legalità. Con un solo
provvedimento agiamo su vari livelli: intanto rimettiamo sui giusti binari la
sanità calabrese, consumata da infiltrazioni criminali, paralizzata in
condizioni pessime e con un disavanzo di bilancio di quasi 170 milioni.
Ma prevediamo altre importantissime misure che
permetteranno di assumere migliaia di persone tra medici, infermieri e
personale sanitario. Come? Sbloccando il turnover per le Regioni in
piano di rientro e modificando il tetto di spesa per il personale in tutta
Italia. In questo modo contrastiamo il precariato nella sanità e riduciamo
anche l’attesa per visite ed esami, perché più medici vuol dire servizi più
efficienti. La sanità italiana, anche grazie al decreto Calabria, torna ad
essere dalla parte dei cittadini!
(Scritto e pubblicato sul blog: ilblogdellestelle.it)
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