Elezioni europee: analisi del voto italiano
Le elezioni europee appena svolte certificano un passaggio
politico che già era nell’aria, ovvero la trasformazione della Lega in un
partito nazionale di ideologia reazionaria, che si prepara a far valere la sua
forza nei rapporti di governo, per spostare ancor più a destra l’asse politico
del paese, imponendo agli sconfitti partner di governo tutta una serie di
provvedimenti (dalla TAV alla tassazione agevolata per i ricchi alla
“separazione” economica di ampie fasce di territorio dal resto del paese), e se
il M5S non asseconda le sue richieste subito alle elezioni anticipate.
La Lega è il vincitore di questa tornata elettorale,
raccogliendo ben 3.464.947 voti in più rispetto alle politiche di un anno fa.
Questa crescita è dovuta sia ad un riequilibrio di forze
interno al centrodestra, con Forza Italia che perde 2.252.500 voti e la
relativa marginalizzazione di Berlusconi dalla politica italiana, anche a causa
del suo impietoso stato anagrafico, sia allo spostamento elettorale di una
parte dell’elettorato dei 5 stelle. Fratelli d’Italia è sostanzialmente
stabile, aumentando rispetto alle politiche di un anno fa di 293.682 voti; il
risultato percentuale fa sembrare più grande la sua avanzata, ma questo
soltanto perché rispetto alle politiche il numero complessivo dei voti validi è
calato di ben oltre 6.000.000.
Il Centro destra nel suo complesso aumenta di 1.078.977
voti, ma non è detto che, in caso di elezioni politiche anticipate, si
ripresenti all’elettorato nella forma delle passate politiche. Questo risultato
potrebbe infatti spingere la Lega ad una alleanza soltanto con Fratelli
d’Italia, sancendo la fine politica di Berlusconi e del suo partito.
Il Movimento 5 Stelle è il grande sconfitto di queste
elezioni: perde 6.179.539 voti, ovvero più della metà di quelli conseguiti
nelle scorse elezioni politiche (della famosa serie: Caporetto è stata una
passeggiata di salute!!!!), ed ora è completamente ostaggio di Salvini; o fa
quello che dice la Lega o il Governo cade e alle elezioni politiche anticipate
rischia un’ulteriore grande sconfitta, per non parlare dei destini personali di
tanti suoi esponenti, che non potrebbero più ricandidarsi – a norma di regole
interne – perché sono già al loro secondo mandato.
Il PD certifica la sua esistenza in vita; prende 111.545
voti in meno rispetto alle politiche, ma aumenta percentualmente alla luce del
calo di voti validi.
+Europa prende 41.267 voti in più rispetto alle politiche
passate, non supera il quorum del 4%, ma saprà far valere i suoi voti in sede
di trattativa con il PD per i collegi uninominali “sicuri”, ed in questa
partita interna al Centrosinistra potrebbero inserirsi anche i Verdi, che con i
loro 609.678 voti non entrano certo in Europa, e in caso di elezioni politiche
anticipate neanche al Parlamento italiano (c’è una soglia di sbarramento del
3%). Ma siccome superano l’1% i loro voti nella ripartizione dei seggi
proporzionali si sommerebbero a quelli di PD e +Europa.
La Sinistra, come da molti previsto, ha un risultato
elettorale molto deludente. Supera, si, il risultato di Potere al
Popolo! nelle scorse politiche, ma l’aggregazione di ceto politico
autorappresentante non basta certo a conseguire risultati un minimo
sufficienti. Il presentarsi ad ogni elezione con un simbolo diverso,
espressione di momentanei conglomerati di pezzetti di pseudosinistra che
vogliono autoperpetuare i loro dirigenti, non pagano più. E da parecchio tempo.
Il Partito Comunista di Marco Rizzo raddoppia i suoi voti,
ma comunque il risultato è men che minimo, ed anche questa strada, da sola, non
porta da nessuna parte.
L’estrema destra di Casapound e Forza Nuova vede più che
dimezzati i propri voti; assolutamente inconsistente serve soltanto ad
alimentare squallide gazzarre che poi portano l’acqua al mulino di Salvini e
della Meloni. Servono soltanto a farci perdere tempo.
Un dato importante, che cercherò di ricostruire per poi
portarne i lettori a conoscenza, è la distribuzione del voto europeo nei
collegi uninominali delle elezioni politiche: è li che si vinceranno le
elezioni, ed anche a questo dato è legato la durata del Governo.
(Scritto e pubblicato sul sito: contropiano.org)
Commenti
Posta un commento